Idontlikethesmelloftherain

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martedì 30 luglio 2013

Panta Rei: "Tutto Scorre"

E' davvero così, tutto cambia e niente resta come ci appare. Quello che oggi pensiamo di conoscere alla perfezione, quello che oggi crediamo di avere domani potrebbe essere diverso, o sfuggire da noi senza neanche rendercene conto...
Forse è per questo che siamo arrivati a questo stile di vita, a non dar più peso alle piccole attenzioni che si danno alle persone, all'amicizia e soprattutto all'amore.
Cerchiamo solo di goderci il presente e di sfruttarlo al massimo senza preoccuparci delle conseguenze come se tutto ci fosse lecito. Forse dovrebbe essere l'unico modo per riuscire almeno per un po' ad essere felici. 
Ma cosa è davvero la felicità ? Come possiamo credere di rendere questa parola non più un punto di arrivo ma una routine quotidiana ? Cerchiamo disperatamente pace e come al solito non riusciamo a capire la verità. A capire quale sia la soluzione per la nostra disperazione, per la mia disperazione. Certo sono solo un ragazzo, magari son solo presuntuoso e arrogante, forse soffrirò anche di manie di protagonismo eppure mi sento così solo...
Questa solitudine è l'unico elemento permanente della mia vita, questo continuo strazio che sembra ormai esser l'unica certezza della mia esistenza. Ma tutto cambia, tutto è uno e uno è tutto. Siamo solo persone, osserviamo la natura e i suoi cambiamenti, osserviamo la nostra crescita giorno per giorno, attimo per attimo. Non ci rendiamo conto del tempo che passa, del futuro che si avvicina e di come la nostra vita arriverà alla fine.
Eppure siamo condannati, non possiamo ribellarci al nostro percorso, alla nostra società e l'anticonformismo si rivela solo l'illusione di riuscire a poter scegliere cosa fare della nostra vita. Che senso ha tutto questo ? Che cos'è una vita a confronto con l'intera umanità, cosa sono io in questo universo, io sono vita all'interno di me e allo stesso tempo faccio parte di essa. Siamo tutti esseri umani che a modo loro fanno esperienze e reagiscono in maniere differenti, accidenti perchè io devo avere proprio questo metodo.
Probabilmente sto impazzendo, non posso prender sul serio quello che mi passa per la testa. Domani, o meglio in futuro, mi sentirò a casa e non più solo. Cosa significa sentirsi a casa ? Riuscire a trovare una persona che non ti faccia sentire più l'unico al mondo con questi pensieri forse... Qualcuno che ti metta a suo agio senza fare niente. E credete davvero che in mezzo a milioni di persone ci sia un'unica persona che corrisponda a questa descrizione ? Chi lo sa... 
Nonostante conosca tante persone io ancora non credo di averla trovata, è un impresa abbastanza ardua. Non sono sicuro neanche di riuscirci ma è l'unica cosa che posso fare. 
Questo cambiamento che vedo mi spaventa, ho cambiato cosi tante volte la mia volontà, ho così spesso represso il mio istinto solo per potermi difendere e a cosa è servito ? Dallo star solo in mezzo agli altri all'isolarmi completamente. Se c'è una sola piccola speranza per la mia vita forse la sto costruendo cercando di convincere me stesso di essere importante per gli altri, di rendermi utile e di riscattare il male che ho fatto senza volerlo. La vita che ho tolto senza volerlo... E adesso ne pago le conseguenze ma va bene così. Un giorno cambierà e tutto il dolore si trasformerà improvvisamente in felicità.








































lunedì 20 maggio 2013

L'inutilità 
Sapete, non ho mai raccontato una parte della mia vita. Una parte che tengo nascosta più o meno da quando son nato... Forse un po' mi fa paura o semplicemente non mi son mai reso conto davvero di quanto fosse importante per me. Credo che sia proprio così. Da piccoli non si pensa tanto alla famiglia: si cresce e si pensa che una madre e un padre, dei nonni, degli zii o dei cugini siano scontati.
Si danno per scontato parecchie cose da piccoli, fin quando che ti rendi conto che in questa vita nulla è scontato e soprattutto nulla ti è dovuto. O almeno così è sempre stato per me, poi se magari per voi non è così sono contento, non avrete sofferto come me almeno. E' davvero strana e particolare la mia storia e fino a poco tempo fa ero convinto fosse del tutto normale. Sono nato da una madre e un padre che non mi volevano, per caso. Una madre che ancora non era maggiorenne e un padre di ben 9 anni più grande di lei. Eppure eccomi qua, da ben 18 anni vivo, o perlomeno ci provo. Non ho mai sentito dire da mia madre che io sia stato uno sbaglio ma non ho mai sentito dire neanche il contrario. Le vere parole di mia madre che ricordo sono i rimpianti che tutt'ora ha. Il rimpianto di non aver potuto continuare la scuola a causa mia, il rimpianto di aver perso i suoi anni più belli e il rimpianto di non aver avuto mai una scelta diversa da quella che gli altri sceglievano per lei.
Io non sono stato una scelta e tante volte penso che al posto di mia madre non mi sarei comportata allo stesso modo... Probabilmente avrei abortito. Mio padre. Lui aveva 27 anni e era un ragazzo che aveva vissuto il divertimento dell'età di mia madre e adesso voleva trovare qualcuno con cui dividere la propria vita. Mia madre. Peccato che il suo carattere così pressante, possessivo fino al diventare violento per non perdere ciò che aveva gli sia stato fatale. Ha perso tutto. Me,mia sorella e mia madre. Accadde circa 6 anni fa, iniziarono i primi litigi, i primi schiaffi e le prime notti insonni. La mia casa era diventata un inferno e in quel periodo desideravo solo andare via con mia madre e mia sorella. Finalmente successe, dopo 3 anni finalmente mia madre andò via e iniziò un periodo di sacrifici. Mia madre lavorava,lavorava sempre ma anche cinque minuti che stava con noi riusciva a esser presente. Riuscivamo a stare insieme e a non sentirci soli anche se mio padre ormai non esisteva più... Certo non era facile ma sicuramente la situazione stava migliorando. Peccato che durò poco,molto poco. Ora stiamo andando verso una nuova situazione,molto peggiore di quella di 6 anni fa. La perdita totale del rapporto sia con mio padre che con mia madre. Ora soltanto mi rendo conto di come mai io sia così chiuso, così diffidente e poco fiducioso. Perchè la mia fiducia non la possiede nemmeno la mia famiglia. Sono io quello che si preoccupa quando succede qualcosa, quando qualcuno sta male, quando mia sorella ha bisogno. Io mi ricordo se c'è qualche visita, se abbiamo bisogno di qualcosa. Sempre e solo io. Mia madre ? Mia madre ha finalmente capito che la sua vita non era fatta per avere dei figli... Ma per continuare gli studi e avere una grande carriera che corrisponda le sue qualità. Non ha più voglia, non ha più interesse nel prendersi cura di noi. Mio padre ? A lui non è mai fregato niente. Ha sempre finto e quando dice il contrario ecco che si tira indietro nel caso noi facciamo un passo avanti. Che dire, è andata così. Magari un giorno riuscirò a trovare qualcuno che si prenda cura di me, qualcuno di importante. So che è difficile, ma ci spero con tutto me stesso ...

venerdì 1 febbraio 2013

FRUSTAZIONE .

Non capisco, non capisco più cosa mi stia accadendo. Non trovo più una stabilità, non ho più certezze,non riesco più a convivere in pace con me stesso.
Come posso uscirne ? Come posso comportarmi da persona così infantile... Quello che prima desideravo adesso mi fa paura. Quello che una volta mi lusingava adesso mi fa terrore. Perchè ? Percè adesso mi è così difficile mostrare i miei sentimenti, è così difficile mostrare la mia vera natura. E' un eterno conflitto: tra  me e il mio alter-ego. 
Una parte continua a essere totalmente razionale, l'altra invece ha voglia di seguire i propri istinti ... Quali delle due seguire ? Ho sempre privilegiato il cuore alla ragione, ma purtroppo mi son sempre trovato male. Il cuore è la via più felice e spensierata per un periodo di tempo indeterminato. Non assicura che quella felicità perduri nel tempo,anzi, raramente ciò accade. La ragione invece ti dona sicurezza,ti aiuta nelle scelte difficili e non ti trae in inganno. Ti assicura e non ti gioca brutti scherzi. Non sei felice, sei solo protetto. Hai una protezione fenomenale che non ti rende felice ma non ti "uccide". Ti fa trovare,una volta caduto in quest'ottica, all'improvviso in bilico sul filo del rasoio tra la pazzia e la pace assoluta.
Come reagire ? 
Pensarci e ripensarci non mi donerà la soluzione. Forse si trova solo nel mio "io" interiore, ma continuo a non comprendermi. Come possono convivere dentro di me due personalità talmente differenti ? Certo, la mia naturalezza sta nella sensitiva, la passionale, quella che vorrebbe seguire i suoi istinti senza preoccuparsi delle conseguenza. Quel pizzico di audacia e di coraggio che ci rende uomini che assomigliano tanto a degli animali. Sono sempre stato così, mi divertivo a usare le mie qualità per conquistare le ragazze. Tante volte son caduto in quella trappola e mi son lasciato andare al puro divertimento. Ma questo non mi è mai bastato. Non mi son mai sentito felice. Ero divertito, spensierato. Ero un semplice ragazzo che voleva godersi la sua gioventù destinata prima o poi a svanire nel ricordo. Ma adesso quello che cerco, quello che mi ha cambiato è altro. E' l'amore.
L'amore non come amore vero, l'amore come prima infatuazione. L'amore che provavo per quella bellissima ragazza dalla pelle candida e dai capelli neri e lunghi. Bella come una statua marmorea dell'età ellenistica. Come un'Afrodite umana dei nostri tempi. Era tutto per me, ma questo non è bastato. Non è bastato. Alla sua richiesta avrei fatto di tutto per lei, avrei rinunciato ai miei amici, avrei rinunciato alla scuola,avrei rinunciato alla mia vita pur di assaporare quella felicità che solo lei riusciva a darmi. Avrei potuto esser qualsiasi cosa mi avesse chiesto, un amico, un amante, un fidanzato e perfino un marito. Ma tutto questo era inutile per lei. Era una bella senz'anima, un guscio vuoto che non riusciva a capire davvero cosa potevo offrirle. Lei amava il caos, la vita frenetica,era una donna che pensava al divertimento e alle serate in discoteca. Credeva che insieme saremmo diventati una coppia ribelle e che io avrei accettato gli atteggiamenti che aveva con gli altri uomini... E quando si accorse che questo non era possibile, che il mio era qualcosa di diverso... Lei se ne andò.
E non ritornò mai più, rimase perfetta e bellissima come lo è tutt'ora nei miei ricordi.
Ma adesso questa esperienza mi ha radicalmente,se non drasticamente, cambiato. Ora non sono più lo stesso ragazzo di un tempo, non vado più in cerca di avventura per colmare il mio vuoto. Una volta aver assaporato l'amore e per un attimo la felicità l'avventura non mi basta più.
Vorrei rivivere quelle emozioni ma la paura di rimanere ferito è tanta e il coraggio adesso non è più quello di una volta... 
Non mi manca la speranza e anche se ho smesso ormai di cercare spero soltanto che un giorno, una ragazza come me e con le mie stesse qualità riesca a trovarmi. E io non la lascerò mai più andare via.

mercoledì 30 gennaio 2013

Mi manca tanto quella parte di me che adesso non esiste più...

Destino. Fato. Che parole stupide direte, vero ? 
Perchè mai dovremmo credere che tutto sia già scritto, che ogni minima scelta sia già stata prevista da chissà quale ente divino. Siamo liberi vero ? E chi può dirci che le nostre scelte siano già scontate per qualcuno...
Tanto scontate che ci conducono a far incontri inaspettati. Tanto scontate che ci fanno vivere dei deja-vù così stranamente veri. E' un ritorno al passato continuo quello che sto vivendo...
Non è possibile continuare ignorando tutto ciò che mi sta accadendo, come posso cambiare questo punto in bilico della mia vita ? Non trovo nessuna risposta.
Il passato, quale più bella e malinconica nota della nostra vita. Il mio passato è ricco di  momenti tristi e ugualmente di momenti felici. Le delusioni e le esperienze sono sempre state costruttive e distruttive in certi casi. Se io oggi sono quello che sono lo devo soprattutto al mio passato. Nonostante abbia perso con il tempo tantissime mie qualità non mi pento di quello che sono stato,anzi, se potessi tornare indietro sarebbero davvero poche le cose che cambierei.
Non voglio dire con sicurezza che non cambierei niente, non voglio essere il solito ipocrita dicendo la classica frase "io non cambierei proprio niente di quello che ho fatto".
Io non cambierei la maggior parte delle cose che ho fatto ma ora son cresciuto e mi rendo conto, un po' troppo tardi, che alcuni errori li avrei potuti evitare .
Una volta, nel mio passato, riuscivo a fare qualsiasi cosa con grande genuinità , senza pregiudizi. Credevo davvero nella vita, credevo nella sua bellezza che si mostrava sempre nelle persone. Credevo che il mondo fosse un piccolo luogo dove chiunque si comportasse bene venisse premiato. E io mi impegnavo , facevo di tutto. Dalla completa disponibilità, all'audace preoccuparsi per gli altri. Probabilmente la mia colpa è quella di non far notare a nessuno determinati pensieri... Preferisco apparire come un ragazzo normale che pensa alle banalità che pensano tutti gli adolescenti. L'unico ente che mi permette di distinguermi dalla massa è la mia bravura a scuola dovuta non tanto a uno studio costante... Ma più che altro a semplice intelligenza,credo. 
Non so perchè ma mi è difficile mostrare i miei pensieri agli altri, adesso di meno ma prima ero un totale disastro. Preferivo dire cose che non mi si addicevano pur di non sembrare "strano". 
Eppure ricordo che per un periodo ero riuscito a mostrarmi a una persona, ero riuscito ad essere completamente me stesso ed era bellissimo. Vivevo senza catene, era vera libertà quella, anche se con una persona sola... Peccato che finì così come era iniziata, non ne assaporai appieno neanche il suo gusto e da un giorno all'altro mi ritrovai al punto di partenza. Con un umore peggiore di prima. Perchè se prima avevo un po' di speranza, quell'esperienza se l'era portata con sè insieme al mio cuore. A volte credo che se fossi nato donna molti problemi non li avrei avuti... Avrei fatto la puttana senza fregarmene più di tanto e magari non avrei avuto tutti questi pensieri. Ma ora che ci rifletto credo che anche nei panni di una donna non mi sarebbe piaciuto altro ragazzo se non un tipo come me, qualcuno che si occupasse di me e che riesca a comprendermi. Qualcuno che non mi voglia solo bene, qualcuno di speciale. E forse da donna questo problema invece di diminuire si sarebbe amplificato.
Quanto vorrei tornare indietro e riprendermi quella parte di me che ormai non esiste più, quella parte che è fondamentale per conoscermi e che non riesco più a trovare... Adesso non so neanche io più chi sono. So soltanto che posso soltanto aspettare, perchè io sono fatto così.
Quando voglio una cosa aspetto che mi trovi, spero soltanto che lei non stia aspettando insieme a me .

giovedì 27 dicembre 2012

COSA DOVRESTI SAPERE .

Questo Natale è stato strano, fuori dall'abitudinario. Partito benissimo, con tanta carica, tanta voglia di ricominciare e tanta voglia di stare bene. Volevo condividere questa felicità con i miei amici, avrei tanto voluto migliorar l'umore delle persone che amo. Sarebbe stata una grande soddisfazione. Sembrava anche che stavo per riuscirci...Invece.  E' difficile aiutare le persone, soprattutto quando non vogliono farsi aiutare, o almeno così sembra dall'esterno. Io non ci credo, non credo che esistano persone che non vogliono farsi aiutare, tutti abbiamo bisogno di qualcuno che si preoccupi per noi.
Certo, per un ragazzo è difficile mostrare queste emozioni. Tendiamo sempre fra noi a minimizzare tutto e ridicolizziamo ogni forma di umanità credendo che essa sia solo per "froci", per i deboli, non per noi "uomini veri". Quante volte mi è capitato anche a me di pensare lo stesso, ma la realtà è un'altra. Non è questo che ci fa uomini, ci fa uomini il riuscire a essere felici, il non nasconderci più e riuscire a vivere senza il disagio che proviamo costantemente nella società. Il sentirsi parte dinamica di questa umanità che non è estranea ma è parte di noi. Quando scrivo su questo Blog, molto raramente ultimamente, non trovo le parole. Mi è molto più facile prendere la mia Moleskine e iniziare a scrivere con una matita in mano tutto ciò che mi passa per la testa. Forse il computer non riesce a darmi le emozioni che la scrittura a mano mi trasmette.
In questo momento ho dei pensieri semplici e forse un po' banali da dire... E nonostante questo non riesco a esprimerli al 100%. Vorrei poter dire le parole più confortanti e più calde al lettore, vorrei poter trasmettere una solidarietà che sempre più va sbiadendo nella vita di tutti. Vorrei che nessuno si sentisse solo e che nemmeno si metta nelle condizioni di diventarlo. L'isolamento può proteggerti lo so, ma non ti aiuta nella crescita spirituale della persona. E' da persone coraggiose... Scegliere di rimanere da soli, contare solo sulle proprie forse ma questo non è la soluzione migliore. Cercare è la soluzione. 
Cercare qualcuno che condivida con te questa solitudine, che ti ascolti e ti consigli. Non una persona qualsiasi, potrebbe esser un'incompetente. Una persona simile a se stessi che meriti di ascoltare tutti i pensieri che nessuno conosce. E' difficile affidare tutto questo a qualcuno, da cosa puoi capire che sia giusta una persona anzichè un'altra. Ma se non si proverà mai, mai si troverà. Fidiamoci delle persone dopo averle conosciute, non pensiamo che nessuno riuscirà mai a comprenderci perchè non è così. Sono sicuro che anche l'amicizia vera riesca a sanare le ferite, anche il minimo affetto ti trasmette forza e fiducia. Non importa se quella persona la conosci da un anno o una settimana, l'amore inteso come "voler bene" è sempre un sentimento forte che riesce stranamente a muovere il mondo. Non serve contatto fisico, quello è una decorazione che cura solamente i mali del corpo, gli istinti ed è passeggero. L'amore spirituale è qualcosa di molto più grande, cura l'anima, ti rende felice e riesce così a non farti sentire mai solo. 
Lasciati andare e fidati, perchè c'è sempre una persona che ti ama e che ci tiene a te... Se non la trovi magari l'hai al tuo fianco e nemmeno te ne accorgi.

domenica 18 novembre 2012


SEMPLICEMENTE E SOLO AMORE.


Il problema è sempre lo stesso. Io che subito mi affeziono, che voglio far credere che sono difficile, che non mi lascio impressionare dalle semplici classiche frasi quando invece è semplicemente di questo che ho bisogno.
Io che credo di poter affrontare tutto da solo,che probabilmente penso di non aver bisogno di niente e nessuno per andare avanti quando sono quello che ne ha più bisogno. C’è che questo mondo ormai ha smesso di credere nei miracoli. Le persone intelligenti ci sono ancora tutte, ma tutte sono dannatamente ciniche e senza sentimenti. Tutte essendo intelligenti hanno capito che in un mondo dove tutto è sbagliato conviene essere sbagliati,adeguarsi.
Tutti l’hanno capito tranne me. Ormai nessuno più ama, nessuno più crede nel bene. Non si crede ai lieto fine e né tanto meno alle storie d’amore. Si crede solamente al sesso,alla famiglia da fare per essere persone per bene e a omologarsi nella società. Rimango ingenuo,rimango bambino e credulone ma questi sono i miei difetti. Questi li amo più di tutto me stesso,mi fanno sperare che se esisto io, potrà esistere qualcun altro che in silenzio proprio come me crede in ciò che credo io e che magari non lo dice. Continuare questa recita, continuare a vivere senza vivere veramente. Questa vita non l’abbiamo scelta noi, siamo capitati schiavi della società che ci è stata casualmente affidata. Il problema è sempre lo stesso. Io che amo e il mondo che non ama nessuno. Non abbiamo bisogno di niente, ma solo di amore. Non serve appagare i nostri piaceri. Ci basterebbe sapere che siamo importanti anche solo per una persona. Questo è il più grande scopo della vita di tutti noi. E non perché non siamo capaci di essere da soli ma solo per il semplice motivo che abbiamo bisogno e siamo dipendenti dall’amore. Io amo ogni cosa che mi circonda,amo i caratteri gentili,diversi,intelligenti,forti,protettivi. Amo l’umanità,amo l’essere femminile e l’essere maschile. Amo gli animali e le piante cosi come i fenomeni che avvengono sulla terra. Amo questo mondo ma non amo la società corrotta in cui vivo. Io spero in un mondo d’amore.
Tanti filosofi hanno parlato dello Stato ideale e della giustizia. Io suggerisco solo che basterebbe un po’ di amore,benevolenza,felicità disinteressata a cambiare la vita di tutti noi.

sabato 13 ottobre 2012

Il rispetto ? Cercalo nelle sorprese delle patatine.
Qual vergogna, ormai non capisco neanche perchè ogni volta che rimango deluso ci rimango così male. Da quel che ho capito di solito quando le cose accadono spesso,se non sempre,avrebbero dovuto farti abituare... Eppure io ogni volta casco come una pera e provo sempre le stesse emozioni.
Come mi vergogno, sono un povero illuso malato di alzheimer che dimentica la sofferenza passata e quando meno se lo aspetta fa ritornare ad aprire quelle crepe che ci son sempre state. E poi ecco che si richiudono, che sembrano guarite. Ma è proprio quando manca pochissimo per chiuderle definitivamente che qualcuno te le riapre senza neanche accorgersene. Non capisco come tante persone intelligenti siano cosi dannatamente acide e senza un minimo di tatto verso chi gli sta vicino. Si tratta di completa insensibilità giustificata da una pseudo-verità, come se non esistesse più il rispetto dei sentimenti altrui ma si ci sente in diritto di sparare cattiverie senza nessun freno solo perchè si vuole apparire intelligenti nella propria freddezza e nel proprio egoismo. Si è vero, chi si comporta così ha sicuramente una marcia in più di chi è fragile, sentimentale e debole. Ma, a mio parere, fra i due mali si può benissimo scegliere la giusta misura. Io sono il primo a essere schietto quando penso qualcosa e probabilmente sbaglio. Mi son reso conto che non sempre le cose che per me sembrano ovvie nelle storie degli altri, sono ovvie anche per chi le vive. E' facile giudicare, dichiarare una sentenza senza vivere le emozioni che ti legano a un determinato evento. Nessuno conosce nessuno, perfino io non conosco me stesso, come pretendo che qualcuno mi capisca. Eppure ho notato che veramente è solo questo che mi fa andare avanti, la "conoscenza" degli altri. Solo avendo relazioni sociali, i miei amici e le persone che voglio bene vicine riesco a rimanere sereno con me stesso. Ormai , dopo esser stato per tanto tempo male per una ragazza, non c'è più niente che mi fa pensare di essere innamorato di un'altra, sono passati mesi e ormai penso di averla dimenticata quasi completamente, adesso che credevo che tutto diventasse più facile e più bello, non immaginavo che invece la parte difficile è proprio questa qui. In questa realtà tutto è contorto, niente mi appare normale e niente è come raccontano i libri, come mi raccontavano quando ero un fanciullo ingenuo che credeva a tutto quello che sentiva uscir dalle bocche degli altri.
Niente ha un senso, niente ha più sapore, come se tutti i colori se ne fossero andati,perduti, la mia vita è in bianco e nero con momenti più chiari degli altri. Quell'allegria giornaliera tipica in me è scomparsa in una nube di magia che nel ricordo assomiglia più a un'utopia che al passato.